domenica 23 dicembre 2018

LE CANZONI RIVOLUZIONARIE CON TESTI REAZIONARI

A Piazza Taksim a Istanbul i manifestanti antifascisti cantavano Bella ciao
Bella ciao ormai è conosciuta in tutto il mondo. È un brano che evoca subito antifascismo, Resistenza. Ma pensateci bene: già il titolo, Bella ciao. Ovvero: io sono il partigiano maschio che va a combattere e tu sei la mia bella che te ne stai a casa a cucire calzini. CHE COSA DICONO LE FEMMINISTE DI QUESTO?


Uno potrà dire: vabbeh, ma allora c'era ancora un’indiscutibile visione della famiglia da patriarcato, le famiglie contadine avevano ancora gli uomini al desco e le donne al focolare.
Ma resta il fatto che nella Resistenza di donne combattenti, non solo staffette, ma proprio in armi al pari degli uomini ce ne sono stare eccome. Basta solo vedere la nota foto della quattro partigiane con i mitra. E tante altre foto e testimonianze.

Anche Fischia il vento ci dà la visione del partigiano maschio, magari in questo caso un po' tombeur de femmes (ogni donna a lui dona un sospir), ma almeno ha un plot narrativo che inizia con il sacrifico, scarpe rotte eppur bisogna andar, con una finalità grandiosa: la rossa primavera, un momento centrale in cui alla morte per mani dei fascisti si risponde con la vendetta (la dura sorte del fascista vile e traditor)e con un finale vittorioso (vittoriosi al fin liberi siam).
Molto meglio che finire sotto terra e avere un fiore a breve testimonianza.

In definitiva, Bella ciao non mette in discussione i fondamenti reazionari della società classista, diciamolo: è molto badogliana (il partigiano che parte e saluta la sua bella è molto da soldato che va al fronte).
Fischia il vento invece, dal canto suo, delimita il perimetro ideologico ai soli socialisti, comunisti, azionisti, ecc., ma almeno ha il pregio di essere un canto di guerra all'oppressore e di liberazione da generiche pastoie (ognuno poi le interpreta come vuole, nel rosso ci stavano anche i liberali alla fratelli Rosselli).
Questo lo scrivo giusto per avere coscienza di ciò che si canta. Poi viva Bella ciao, cantata in tutto il mondo da chi lotta contro il fascismo e l'imperialismo: anche dalle combattenti curde e dai militanti rivoluzionari turchi.

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