mercoledì 27 novembre 2013

Sorce & Vannini on air.



E' on air l'ultima campagna pubblicitaria Sorce & Vannini, con quattro uscite in seconda locale su Il Resto del Carlino, uno spot in tre versioni da 60, 20 e 10 secondi (guarda qui) su ètv e un radiocomunicato su Radio Bruno e Punto Radio.
Creatività, regia e produzione sia video, che radio, che stampa firmate da Nico Maccentelli.

La case history: il cliente aveva la necessità di rafforzare la propria leadership sulla provincia di Bologna nell'ambito delle automazioni per apertura, dei dispositivi e degli infissi di sicurezza.
Sfruttando la notorietà di marca conseguita in oltre 30 anni di presenza sul territorio bolognese, Sorce & Vannini punta sull'assistenza, punto debole di una piccola concorrenza spesso improvvisata nella manutenzione.
Su claim forti come "la casa dell'assistenza" e "la tua assistenza", si è puntato a evidenziare i punti di forza della Sorce & Vannini, la risposta rapida, l'intervento in giornata anche al sabato, ad agosto e quando piove.

Se hai un'azienda e vuoi affrontare il mercato con una comunicazione adeguata e finalizzata ai tuoi obiettivi specifici, basta contattarmi.

sabato 16 novembre 2013

Un'idea per il Natale? LASER GAME, un mio romanzo noir.




















Si avvicina il Natale e come regalo vi propongo il mio romanzo noir Laser Game, che trovate in vendita qui, a 12 Euro. In questo link potrete anche leggere l'incipit e un bugiardino che non ha bisogno di essere tanto bugiardo, perché il romanzo è pieno di situazioni esilaranti e colpi di scena a raffica.
Come regalo
Laser Game è un'idea originale, perché difficilmente lo troverete in giro, visto che viene venduto solo su Kataweb.

Io, ovviamente, non mi arricchirò, ma avrò il piacere di sapere che qualche amic* e amic* di amic* se l'è letto.
E poi, accetto e gradisco commenti, critiche, suggerimenti, anche insulti. Ma quest'ultima eventualità la ritengo remota perché sono convinto che vi divertirete.
Intanto, vi invito a guardare il trailer qui. Un autentico e delizioso delirio.


Bonolis ti voglio barlare, mentre dibingi l'aldare...




Ovvero: l'arroganza dell'ombelico del mondo.
La satira non mi ha mai scandalizzato. E' il sale della vita, un modo per criticare ridendo, mettere a nudo noi stessi, le storture del mondo, i potenti, i vip, persino la gente comune.

Ma quello che è accaduto a Canale 5, nel programma di Bonolis, non ha nulla a che vedere né con la satira, né con le macchiette cabarettistiche di cui noi italiani vantiamo nobili tradizioni.

In buona sostanza Bonolis si è esibito nella caricatura di un domestico filippino con straccio per le pulizie sul petto e tanto di inno nazionale di quel paese. Già di per sé questa performance sarebbe un insulto per qualsiasi popolo. Diviene anche espressione di imbecillità nel suo essere del tutto inopportuna a pochi giorni dal tifone che ha devastato le Filippine con migliaia di morti soprattutto tra quelle popolazioni più diseredate. Poveri di cui molti di loro fanno debiti e spendono migliaia di euro per venire in Italia, per prendere proprio uno straccio e una scopa e farsi sfruttare come bestie da padroni di casa che hanno lo stesso tenore di vita del Bonolis.

Bene ha fatto la comunità filippina in Italia a protestare e a chiedere le scuse di Mediaset.
Ma al di la del palese atto di imbecille insensibilità di stampo inequivocabilmente razzista, occorre sottolineare la logica che anima i media e gran parte della cultura italiana: quella di sentirsi ombelico del mondo. Salvo poi indignarsi per ogni attacco all'italica nazione.
A proposito: come avrebbero reagito i nostri mezzi busti, gli anchor men, i politici vari, se in un programma tedesco o canadese avessero raffigurato un italiano con coppola e lupara, un bel mafioso con tanto di "Fratelli d'Italia" di sottofondo?

Ma dai, facciamoci del male per fare audience e, soprattutto facciamolo agli altri: con lo stesso criterio, infatti, si potrebbe parodiare un samurai con fotocamera e denti incisivi allungati (stile: Sakura di Tomas Milian) al prossimo tsunami sulle coste nipponiche, oppure fare il verso con "voge da bovero negro" a un africano mettendogli un osso nel naso, una sveglia al collo, di fianco a un pentolone, al prossimo massacro sudanese o come avvenuto tra tutsi e hutu.

Che bello!