sabato 29 dicembre 2018

SCACCO MATTO ALLA VOLONTA’ ELETTORALE IN TRE MOSSE

La grande presa in giro
Mossa uno: nessuna forza di sinistra disposta a coalizzarsi con il Movimento 5 Stelle per dar vita a un governo su un programma che svincolasse l’Italia dai trattati macelleria dell’Unione Europea, consegnando così questa nuova balena bianca alla destra parafascista di Salvini.

Mossa due: un Presidente della Repubblica che pone dei veti sui ministri (vedi il caso Savona) per rendere gradito il governo nascente ai desiderata degli euroburocrati e a quelli del grande capitale finanziario.

lunedì 24 dicembre 2018

Buon Natale un cazzo!


In questo momento storico, in cui tanti italiani hanno deciso di rispondere alla macelleria sociale imposta dai potenti con egoismo razzista, il Natale ha perso ogni significato autentico. Un po' come il natale nazista nella Germania hitleriana. In tono minore certo, ma le logiche sono analoghe.
Ricordo ai tanti cristiani, magari tanto baciapile, che tirano palate di merda sui migranti con discorsi ributtanti, che nella vostra cara bella storiella della natività, Maria e Giuseppe non alloggiavano in un hotel, ma erano stati cacciati via a calci in culo da ogni posto di Betlemme.
Se nel vostro cesto natalizio ci sono le delizie di Orban, ve le regalo tutte.
Buon natale, stronzi.

domenica 23 dicembre 2018

LE CANZONI RIVOLUZIONARIE CON TESTI REAZIONARI

A Piazza Taksim a Istanbul i manifestanti antifascisti cantavano Bella ciao
Bella ciao ormai è conosciuta in tutto il mondo. È un brano che evoca subito antifascismo, Resistenza. Ma pensateci bene: già il titolo, Bella ciao. Ovvero: io sono il partigiano maschio che va a combattere e tu sei la mia bella che te ne stai a casa a cucire calzini. CHE COSA DICONO LE FEMMINISTE DI QUESTO?

sabato 8 dicembre 2018

Cile 1973? No, Francia 2018, Europa


Le immagini di qualche giorno fa, degli studenti del liceo Saint Exupery nei sobborghi di Parigi fatti inginocchiare dalla polizia per essere identificati, ricorda quelle della repressione sudamericana delle peggiori dittature fasciste.
Non sono le sole in Occidente e in Europa in questa epoca di totalitarismo neoliberale: i fatti di Genova al G8 del 2000, e di qualche mese prima a Napoli, hanno mostrato ben di peggio.
E da queste immagini è bene partire con una serie di considerazioni. 

giovedì 29 novembre 2018

La repressione morde... spacchiamole i denti!

La linea politica di Minniti è molto semplice quanto demenziale: un PD che contrasti la Lega e le destre sul tema della sicurezza, facendosi anch'esso destra.
Un'idea tutto sommato trita e ritrita, che risale a Giorgio Amendola: chi se ne frega se arrestiamo degli innocenti. Va tolta l'acqua al pesce. Ma quest'ultimo la rivolgeva contro il movimento rivoluzionario degli anni '70, portando il PCI a essere controrivoluzione nel nome dello stato reazionario e scudocrociato dell'epoca.

Minniti è andato oltre: daspo ai poveri, lager libici, respingimenti. Non sarebbe potuto esserci il decreto sicurezza appena votato ieri senza i dispositivi di Minniti.

domenica 11 novembre 2018

Un'ignobile accozzaglia

Ieri è sceso in piazza a Torino un singolare assembramento di soggetti favorevoli alla TAV. Dal PD a Forza Italia, dalla Lega ai sindacati concertativi, fino ai fascisti di Casapound.

Trentott'anni fa nella città che allora era della FIAT, marciavano quarantamila tra capi reparto, impiegati, quadri, a sancire la fine di un'epoca di lotte operaie aspre e di una resistenza in fabbrica ai processi di ristrutturazione che preludevano poi all'wepoca della precarizzazione, dei subappalti delle delocalizzazioni. Il neoliberismo alle porte con la reaganomics e il tatcherismo.

venerdì 9 novembre 2018

IL VERO PROBLEMA PER L'IMPERATORE

Gli europeisti starnazzano tanto di Europa... più Europa, va bene così, no, basta solo riformarla e amenità varie. Ma sono degli europeisti da cazzetti gino, come si dice a Bologna.

E però anche tra chi vuole la rottura non si è inquadrata bene la questione.

Da più parti non si è capito il nocciolo della questione.

Tra qualche mese con tutta probabilità avremo un parlamento europeo (per quel che conta) e nel giro di qualche anno governi europei in genere meno orientati al globalismo e più aderenti a un rilancio delle questioni nazionali.

Il punto su Potere al Popolo!



Potere al Popolo è una forza che agisce, non è un ambito di incontro per sapere cosa fare alle prossime elezioni.

Certo, in PaP si è consumato un confronto anche serrato su questioni che imprimono un'identità politica forte come la questione sindacale e la questione dell'Unione Europea.

A livello sindacale per anni la sinistra radicale ha vivacchiato dentro organizzazioni burocratiche come la CGIL. Questa logica non poteva essere portata dentro il nuovo. I sindacati concertativi non sono più e non possono essere il terreno di un'iniziativa politica e di una presenza dei comunisti e degli antagonisti. Il dialogo con i lavoratori è altra cosa e non occorre avere la tesserina CGIL oggi, nel momento in cui il sindacalismo conflittuale assume proporzioni più larghe nel mondo del lavoro.

L'Europa. E' chiaro che a sinistra si stanno configurando due schieramenti: uno che vede la possibilità di apportare improbabili riforme roosveltiane dentro un'architettura antidemocratica e autoritaria e in una fase generale di crisi del capitalismo, che ricorre al neoliberismo come unica possibilità di contrastare la caduta dei profitti. E' la sinistra che va dai Tsipras ai Varoufakis.

L'altro schieramento punta invece su una cambiamento radicale di sistema e ha un piano B per rompere con l'Unione Europea e i suoi trattati. Sono forze a due cifre, come France Insoumise di Melenchon, Podemos in Spagna, e altre.

Quale socialismo, quale strada per perseguirlo nella riaffermazione dei diritti costituzionali, sociali e sul lavoro, il ruolo del pubblico nelle nazionalizzazioni, non la concentrazione delle decisioni in poche mani ma l'allargamento della democrazia politica, economica e sociale nel paese, insieme al ripudio della guerra e delle sue dinamiche imposte dal blocco NATO, sono i temi che Potere al Popolo pone sulla scena politica del paese. E per porre questi temi non si può pensare a una compagine di parlamentari che vuole apportare modifiche e festa finita.

Protagoniste devono essere le masse proletarie e popolari, le esperienze di organizzazione dal basso, di autogestione, di mutualismo non sostitutivo del pubblico, che al contrario va occupato e reimpostato in forme di democrazia diretta in relazione con la democrazia istituzionale.

Questo è il nuovo in gestazione dentro PaP. Non si può quindi parlare di partitino velleitario. I compagni che non hanno capito, capiranno. 
E la porta è sempre aperta.

giovedì 1 novembre 2018

Quel verme del Salvini

In un tweet, il vicepresidente e ministro degli interni Matteo Salvini ha definito verme uno dei presunti autori dello stupro e dell'uccisione di Desiree Mariottini, avvenuto nel quartiere San Lorenzo di Roma una settimana fa.
Ovviamente la giustizia farà il suo corso come è giusto che sia, perché crimini di questa portata vanno puniti con durezza e i criminali che li commettono vanno allontanati dalla società e condannati a pene adeguate.
Ma dall'atteggiamento di Salvini con quel "verme" e dalle tante definizioni che i media da decenni danno ad autori veri o presunti, va fatta una serie di considerazioni.

lunedì 29 ottobre 2018

RIFONDAROLI

Una considerazione per i cari amici rifondaroli. Avete passato una vita a far vivere il partito in funzione elettoralistica, tra liste e controliste e non avete capito l’abc del marxismo.
La lotta di classe è lotta di classe, non una grande campagna elettorale permanente, dove stai sempre a pensare con chi ti allei.
Perché, credete forse che la borghesia rispetti le regole? Guardate cosa fa l’UE se al governo va qualcuno che non rispetta i trattati.
Credete forse che la democrazia borghese sia un antidoto ai rigurgiti del fascismo o del totalitarismo in generale? L’ultimo esempio è quello di ieri: il neonazista Bolsonaro al governo del Brasile. Hitler andò al potere vincendo le elezioni.

Se nessuna forza comunista oggi nel nostro paese può marciare per conto suo, e chi lo pensa è un cretino, a maggior ragione chi riduce la prassi comunista a tornate elettorali non basta neppure per la classe e per il paese, è forza monca.

E infine, basta con la parola antiliberismo. Rivela tutta la vostra vocazione riformista, non rivoluzionaria. Il neoliberismo è la pratica che hanno assunto le forze dominati del capitale finanziario e multinazionale in questa epoca. 
È il capitalismo che va sconfitto e abbattuto. Separare il neoliberismo dal capitalismo è un’idiozia frutto della crisi di questa sinistra che dal PD fino alle componenti radicali si è assoggettata al pensiero unico del capitale.


Anticapitalismo è il termine giusto. Il che non significa non puntare a una transizione verso il socialismo, passando per un’economia di mercato in cui lo stato ha una funzione centrale e dirimente. Ma le cose vanno dette in modo rivoluzionario per quello che sono. Altrimenti se c’è questa remora, tanto vale togliere la falce il martello e la parola comunista dal simbolo.

TAP, DELLE DUE L'UNA: I CINQUESTELLE O SONO CRETINI O IN MALAFEDE

Io non ho gli strumenti e le fonti per capire se le penali ci sono o no nella vicenda del gasdotto TAP. Sono però più propenso a credere agli attivisti salentini che in queste ore stanno manifestando contro quello che ritengono a giusta ragione un vero tradimento da parte dei loro eletti pentastellati.
Ma non è questo il punto.
Voglio fare un esempio molto semplice: uno stato che va in guerra altrimenti ci sono le penali con le industrie delle armi. Siamo alla demenza pura.
Se si dovessero seguire le regolette del mercato non ci sarebbe mai alcun vero cambiamento. Ora invece abbiamo i fustigatori della morale e del malaffare che si cambiano velocemente in polli allo spiedo dei potentati e delle mafie. Infatti, uno degli argomenti a discapito del TAP, oltre alla distruzione del territorio, la pericolosità per i territori sismici che attraversa e i tumori che propagherà tra la popolazione è la sua nascita poco chiara, che parla di mafie, mazzette europee, di regimi totalitari come l'Arzebaijan.
Le penali, se ci fossero, varrebbero più della distruzione del territorio e della salute, nonché alla rinuncia di dare una svolta ai rapporti tra governo e malaffare quando se ne presenta l'occasione? Andatelo a spiegare ai cittadini, cari imbecilli spergiuri.
I casi sono due cari pentastellati: o eravate cretini prima nel fare gli sparaballe in campagna elettorale senza documentarvi, oppure eravate in malafede se lo avete fatto con scienza e coscenza. Non c'è una terza opzione.
E questa è una delle ragioni delle vostra futura debacle.

mercoledì 15 agosto 2018

GENOVA, CROLLA IL PONTE MORANDI SULL’A10


Queste tragedie sono frutto di due questioni fondamentali: le privatizzazioni, dove si cerca il massimo profitto dando della merda alla collettività e i "conti in ordine" dei trattati UE e del pareggio di bilancio in Costituzione, così come del patto di stabilità. Sono due cose in stretta connessione l'una all'altra. Per l'Ue tutto va messo a profitto e lasciato al libero arbitrio del mercato. Molti servizi che dovrebbero essere dello stato vengono considerati "aiuti di stato". Abbiamo davanti esempi di macelleria sociale e degrado come la Grecia. Però i soldi per opere che fanno guadagnare le cordate industriali dominanti come la TAV SI TROVANO SEMPRE. Ma guarda un po'!
E se invece di cacciare nel cesso tanti soldi per opere inutili e dannose come la TAV, investissimo nelle infrastrutture già esistenti e nella prevenzione idrogeologica?


venerdì 6 luglio 2018

Ecco come funziona il bufalificio



Prendiamo euronews24, dal nome che richiama più d'uno dei siti "ufficiali (euronews, rainews24). Già il nome c'ha stampato in fronte: sono nato per defecare bufale.
La notizia che prendo qui da bufale.net è:
Profughi massacrano gatto per gioco. "Fa parte della nostra cultura, non sapevamo fosse vietato."
Si vedono due foto di persone africane e in un riquadro un gatto morto: foto che non hanno alcun collegamento le une con le altre. Potevi mettere Bergoglio e il gatto morto e scrivere che il Papa odia i gatti e li fa uccidere nei giardini del Vaticano.

venerdì 16 marzo 2018

Le peggiori campagne sono quelle che preparano le guerre

Occidente-Russia: chi si sta espandendo?
Quello a cui stiamo assistendo in questi giorni è un inasprimento della politica aggressiva occidentale nei confronti della Russia.
L'affaire della spia avvelenata è chiaramente un espediente studiato da qualche servizio di intelligence occidentale per avviare questa campagna d'odio russofobo, a cui i media danno vasta eco secondo un copione ormai collaudato e di perfetta sincronia.