lunedì 29 ottobre 2018

RIFONDAROLI

Una considerazione per i cari amici rifondaroli. Avete passato una vita a far vivere il partito in funzione elettoralistica, tra liste e controliste e non avete capito l’abc del marxismo.
La lotta di classe è lotta di classe, non una grande campagna elettorale permanente, dove stai sempre a pensare con chi ti allei.
Perché, credete forse che la borghesia rispetti le regole? Guardate cosa fa l’UE se al governo va qualcuno che non rispetta i trattati.
Credete forse che la democrazia borghese sia un antidoto ai rigurgiti del fascismo o del totalitarismo in generale? L’ultimo esempio è quello di ieri: il neonazista Bolsonaro al governo del Brasile. Hitler andò al potere vincendo le elezioni.

Se nessuna forza comunista oggi nel nostro paese può marciare per conto suo, e chi lo pensa è un cretino, a maggior ragione chi riduce la prassi comunista a tornate elettorali non basta neppure per la classe e per il paese, è forza monca.

E infine, basta con la parola antiliberismo. Rivela tutta la vostra vocazione riformista, non rivoluzionaria. Il neoliberismo è la pratica che hanno assunto le forze dominati del capitale finanziario e multinazionale in questa epoca. 
È il capitalismo che va sconfitto e abbattuto. Separare il neoliberismo dal capitalismo è un’idiozia frutto della crisi di questa sinistra che dal PD fino alle componenti radicali si è assoggettata al pensiero unico del capitale.


Anticapitalismo è il termine giusto. Il che non significa non puntare a una transizione verso il socialismo, passando per un’economia di mercato in cui lo stato ha una funzione centrale e dirimente. Ma le cose vanno dette in modo rivoluzionario per quello che sono. Altrimenti se c’è questa remora, tanto vale togliere la falce il martello e la parola comunista dal simbolo.

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