sabato 29 dicembre 2018

SCACCO MATTO ALLA VOLONTA’ ELETTORALE IN TRE MOSSE

La grande presa in giro
Mossa uno: nessuna forza di sinistra disposta a coalizzarsi con il Movimento 5 Stelle per dar vita a un governo su un programma che svincolasse l’Italia dai trattati macelleria dell’Unione Europea, consegnando così questa nuova balena bianca alla destra parafascista di Salvini.

Mossa due: un Presidente della Repubblica che pone dei veti sui ministri (vedi il caso Savona) per rendere gradito il governo nascente ai desiderata degli euroburocrati e a quelli del grande capitale finanziario.


Mossa tre: aggressione sui mercati finanziari sullo spread con manovra a tenaglia in sincronia con le euroburocrazie: Moscovici e Juncker, quando i governi precedenti erano andati anche oltre il 2,4%. Ma tant’è…

Risultato: lo enuncia bene Giorgio Cremaschi di Potere al Popolo:

“La ex Manovra del Popolo diventata manovra di Juncker rivela porcate man mano che la si scopre, in attesa di scoprire cosa saranno davvero il finto reddito di cittadinanza e la finta abolizione della legge Fornero..
Intanto però sappiamo che :
1) Saranno bloccate parzialmente o totalmente le pensioni sopra 1500 euro lordi mensili.
2) Saranno tagliati quasi 6 miliardi alla Istruzione entro il 2021.
3) Saranno bloccati 2 miliardi di spesa per trasporti, università, servizi pubblici, come fondo di garanzia per la UE.
4) Saranno bloccate le assunzioni nella Pubblica Amministrazione fino alla fine del 2019 ( È chiaro che questo è anche un segnale per chi spera in quota 100).
5) La legge di bilancio del prossimo anno dovrà tagliare da 20 fino a 30 miliardi di spesa pubblica oppure dovrà accettare il corrispondente aumento dell’Iva che sarebbe una catastrofe per i redditi medi e bassi..
6) Il governo si è impegnato a far controllare dalla UE l’andamento di conti pubblici ed economia già a partire da febbraio..(sovranismo)…”

Ora, a nessuno dei dementi politici di sinistra viene in mente che hanno un’autostrada davanti sulle questioni sociali che restano irrisolte, anzi, che si aggraveranno con le condizioni capestro imposte da Bruxelles. Ma non la percorrono, lasciando a Salvini un bel pieno di voti alle prossime elezioni. Perché se da una parte sono chiare le chiacchiere e il distintivo di Di Maio e soci, Salvini, il mangia arancini nel post-terremoto catanese, è invece molto bravo a partecipare alla calata di braghe del governo e al tempo stesso a fare la parte dell’intransigente, ma solo con i migranti e i poveri. Bravo a dare la percezione che con lui tutto cambia in meglio. Mentre stiamo andando incontro al peggio del peggio.

Finché un fronte popolare di sinistra, non rimetterà al centro le due vere questioni:

- la rottura dei trattati UE e conseguentemente la permanenza del nostro paese nella UE e nell’Eurozona;

- ciò in funzione della centralità del pubblico e di un’economia di piano sul privato mettendo al primo posto bisogni e diritti dei cittadini

Non sarà possibile alcun cambiamento in questo paese.

E continueranno a prenderci per i fondelli.

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