sabato 5 gennaio 2019

AL CUORE, RAMON!

Da "Per un pugno di dollari" di Sergio Leone
https://www.youtube.com/watch?v=qhQXwvJ2rkA

Tutti quanti sul decreto Salvini stanno proprio a chiacchiere a vanvera. C'è chi dice che è anticostituzionale e lo prende come motivo della disobbedienza e dall'altra parte c'è chi lancia anatemi di tradimento e richiami alla legalità.
Tutto questo è patetico.

Qualsiasi lotta che sia tale non è quasi mai legale. Era legale la seduta di Rosa Parks nel posto dei bianchi sul bus? Erano legali Zuccotti park, Puerta del Sol, piazza Taksim, il Marzo bolognese? Quanti avvocati imbecilli del ciò che è legale e ciò che non lo è, ciò che è violenza giusta (di potere perché metabolizzata) e ciò che non lo è (guarda caso sempre quella di chi lotta contro il potere) avremo dentro e fuori i movimenti a sparare giudizi a raglio?

Chi è stato protagonista delle lotte degli anni '70 sa bene che la Costituzione è uno strumento per gli uni come per gli altri. Viene tirata come una coperta da ognuno, ma alla fine il conflitto vero è quello tra classi e non c'è società che può giungere a un sistema giusto e solidale per via pacifica, elettorale e parlamentare. Ci si prova, certo. Che la colpa dell'inizio dello scontro vero non sia mai tua ma degli altri. La storia giudicherà... La storia giudica sempre col metro dei vincitori.
Per questo noi andammo al cuore. Al cuore dello Stato, al cuore della questione. Che si chiama lotta di classe per il comunismo.
Sarebbe ora che la sinistra (ma ha ancora senso chiamarla così?) torni a fare il suo mestiere, che è quello di becchino di un sistema che produce schiavi, guerre, atrocità, barbarie, sfruttamento, così ben mascherate dal pensiero unico dei media, da creare masse di dementi esattamente come in 1984 di Orwell. Che è quello di costruttrice di un percorso di liberazione da tutto questo e di costruzione di una società dove al centro ci sia la collettività, i bisogni di tutti, l'eguaglianza, la giustizia sociale e la fine di ogni guerra.
Va fatto con intelligenza, ma va fatto. Va fatto senza scorciatoie ideologistiche che ci rendono marziani tra dementi, ma con ideologia, quella giusta. I piddini di oggi non hanno alcun progetto di società, hanno sposato l'ideologia unica. Sono i sacerdoti dello stato di cose presente, come Mattarella. Praticano solo la celebrazione manu militari se occorre dell'esistente. Fascisti gli uni come gli altri, come i "nuovi", gli orbaniani, alcuni inconsapevoli di esserlo, la massa pentastellata fideista fino alla fine (anche la sua): né destra né sinistra... IMBECILLI!
La lotta al decreto Salvini è solo un passaggio della lotta di Liberazione. Non guerra, lotta. La guerra è un'altra cosa: si fa con gli eserciti, con le guerriglie e i fronti di liberazione, è lotta armata. In Italia oggi si lotta e basta. Ma si deve lottare duramente, oltrepassando se serve anche i perimetri che l'avversario ti mette su ciò che è legale oppure no. Ha il governo, è al potere e può farlo. Ma noi possiamo disobbedire, boicottare, sabotare, occupare, autogestire, siamo banditen. E lo possiamo fare e più lo faremo se sapremo coinvolgere più massa. Perché se lo si fa, lo si fa per raggiungere l'obiettivo di incidere sui rapporti di forza e non perché è nobile, bello, romantico ed estetico. Questo è lo spirito partigiano. Eppur bisogna andar.
E adesso continuate a discutere di corti costituzionali e sindaci.

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