venerdì 16 marzo 2018

Le peggiori campagne sono quelle che preparano le guerre

Occidente-Russia: chi si sta espandendo?
Quello a cui stiamo assistendo in questi giorni è un inasprimento della politica aggressiva occidentale nei confronti della Russia.
L'affaire della spia avvelenata è chiaramente un espediente studiato da qualche servizio di intelligence occidentale per avviare questa campagna d'odio russofobo, a cui i media danno vasta eco secondo un copione ormai collaudato e di perfetta sincronia.


Pensate solo a quale migliore soggetto-vittima era adatto per questa messa in scena, che ha trovato in zero attimi il colpevole. Una storia perfetta: una spia russa fuggita in Gran Bretagna avvelenata, ma da chi? Ma dal Cremlino ovviamente! In questo modo è possibile bypassare ogni ricerca di prove: l'orso russo è li bell'e che pronto per essere impallinato.
A pensar male si fa peccato, ma...
Le ragioni di questo inasprimento aggressivo sono da ricercarsi in diversi fattori:
Geopolitico: la Russia e il suo alleato siriano hanno praticamente vinto una guerra che ha devastato per sette anni il medio-oriente dalla Siria all'Iraq. Una guerra voluta, preparata, armata e portata avanti con le false flag di ISIS e AlQaeda dall'Occidente e dai suoi alleati arabi e israeliani. Una guerra che ha provocato decine di migliaia di morti, immolati sull'altare dei profitti del capitale finanziario internazionale, dei petrolieri e dei fondi di investimento.
Economico: nel mondo si sta creando un cartello di potenze che vanno dalla Russia alla Cina, passando per India e altri paesi emergenti o non collaborativi che sta bypassando il dominio del dollaro. E il declino dell'impero USA è sempre più evidente, con un rischio mortale per la Casa Bianca: che l'Europa avvii una politica indipendente con un bel ponte con la Russia e le sue imponenti risorse energetiche e materie prime. Per questo, la pressione contro il Cremlino deve fare un salto di qualità.
Militare: in una conferenza stampa, Putin ha fatto conoscere al mondo dei nuovi dispositivi militari russi, in grado di evitare il primo colpo atomico USA-NATO contro Russia e Cina. Missili che viaggiano dieci volte la velocità del suono con traiettorie imprevedibili per l'avversario, non intercettabili e sommergibili-droni velocissimi, in grado di sfuggire a qualsiasi strumento radar.
Gli USA stanno perdendo anche la supremazia bellica.
Se gli esecutivi occidentali fossero saggi, dovrebbero prendere atto del mutamento strategico ed epocale dello scenario mondiale. Dovrebbero farlo per il bene del genere umano e avviare politiche di collaborazione tra blocchi geopolitici differenti.
Ma non lo fanno. 
La scelta, tutta statunitense, sembra essere quella di spingere verso un conflitto che avrebbe ancora una volta come epicentro l'Europa, con propagazione nell'estremo oriente con la Cina. Una strategia militarista iniziata con il crollo dell'URSS e dei paesi del Patto di Varsavia e che è proseguita nel corso dei decenni, come evidenzia la cartina che vi sto mostrando. E che fa capire chi sta aggredendo chi.
Il ruolo che ieri era di Hitler, oggi è delle classi dirigenti occidentali dirette dalla Casa Bianca. I pretesti sono l'export di una vantata e sempre meno autentica democrazia e una millantata superiorità in fatto di civiltà. Non vi ricorda qualcosa circa la superiorità della razza ariana? Cambiano i soggetti e le teorie, ma il concetto del suprematismo resta sempre quello.
La campagna antirussa avviata in questi giorni sarà lunga e avrà una vera e propria escalation mediatica. Del resto i media sono le artiglierie di oggi giorno che anticipano gli attacchi militari, che siano globali o limitati.
Gli establishment occidentali, i think tank bipartisan: dem e neocon stanno studiando il da farsi e qualche ulteriore provocazione preparata a tavolino dobbiamo aspettarcela.
Mala tempora currunt. Prepariamoci al peggio.

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