
Non sono certo di quelli che, in stile "perfida Albione", vogliono mantenere la purezza dell'italica lingua contro volgari contaminazioni anglofone.
Ma c'è un limite a tutto.
Capisco che "computer" faccia ormai parte da lustri delle centinaia (se non migliaia) di lessemi di origine inglese di corrente uso nella lingua italiana, riconosciuto anche dall'Accademia della Crusca. E poi sarebbe assurdo trovare a tutti i costi una parola sostitutiva. E noi non siamo certo come i nostri cugini d'Oltralpe, orgogliosi di nominare la macchina della grande rivoluzione mediatica e tecnologica "elaborateur".
Ma, accidenti, c'è un limite a tutto.